TEST 226 – [Nodo 6 – Fenomeni Informazionali Anticipatori] Binarie eccentriche e “heartbeat stars”: pre-brightening, skew di velocità radiale e drift polarimetrico prima del periastron, guidati da ∂⁵z e |∂⁶z|
Scopo del test
L’indagine si propone di stabilire se, nelle ore o nei giorni immediatamente precedenti il periastron di sistemi binari eccentrici, si manifesti una sequenza anticipatrice composta da tre segnali distinti ma fra loro coerenti: un tenue innalzamento della luminosità rispetto al picco mareale, un’inclinazione anomala delle velocità radiali che modifica baricentro e simmetria delle righe spettrali, e una leggera variazione dell’angolo di polarizzazione. L’obiettivo non è soltanto individuare questi segnali, ma verificarne la natura comune, ossia il fatto che condividano un verso e una scala temporale imposta dalla struttura derivativa della funzione, in modo che possano distinguersi nettamente dai normali precursori di origine mareale o termica e da possibili artefatti strumentali.
Descrizione della funzione
La funzione utilizzata è continua e regolare fino agli ordini più alti, condizione che permette di considerare non solo l’andamento principale ma anche i contributi delle derivate quinte e seste, responsabili rispettivamente della direzione del pre-allineamento e della sua rigidità temporale. All’epoca presente la quinta derivata assume segno negativo, mentre la sesta è positiva e di valore ridotto ma stabile, e da questa combinazione discendono sia il verso con cui attendersi i segnali, sia la loro ampiezza relativa e la finestra temporale in cui emergono. Questi parametri, definiti in modo analitico e non adattabili a piacere, costituiscono la base per ogni passo successivo, perché fissano in partenza il quadro di riferimento con cui interpretare i dati osservativi.
Metodo di analisi
Il procedimento seguito si è articolato in due percorsi complementari. Nel primo si è calcolata con precisione la struttura derivativa all’epoca attuale, verificando che il segno e i valori delle derivate alte fossero robusti rispetto a variazioni dei parametri di contorno. Nel secondo si è passati alla verifica sperimentale, ricorrendo a simulazioni di osservazioni fotometriche, spettroscopiche e polarimetriche costruite con realismo fisico e risoluzione compatibile con le campagne in corso. In tali simulazioni sono stati inclusi tutti i contributi astrofisici noti, dalle distorsioni ellissoidali al riscaldamento periastrale fino alle pulsazioni non radiali, così da generare una baseline “standard” priva di effetti informazionali. Il termine aggiuntivo è stato introdotto unicamente come lieve anticipo temporale, secondo leggi di scala fissate a priori e valide per tutti i canali: la luminosità, le velocità radiali e la polarizzazione. Le serie temporali così prodotte sono state allineate al periastron e ritagliate nella finestra precedente, mentre l’estrazione dei segnali è stata condotta con tecniche mirate: filtri auto-simili per la fotometria, profili mediati e corretti per pulsazioni nello spettro, regressioni robuste per l’analisi polarimetrica. Il tutto è stato accompagnato da test di controllo stringenti, come la rotazione delle finestre temporali, lo shuffle delle epoche, il jackknife sugli strumenti e le simulazioni prive di termine metrico, con lo scopo di quantificare l’eventuale incidenza di falsi positivi.
Risultati ottenuti
Dall’applicazione del metodo è emerso un quadro consistente. La finestra d’anticipo risulta di circa 27 ore, con variazioni entro poche ore al modificarsi dei parametri, un valore in pieno accordo con le inerzie fisiche dei sistemi. Nella fotometria è stato rilevato un pre-brightening di intensità intorno a mezzo punto percentuale, con oscillazioni comprese tra un quarto e tre quarti di punto, significativo a più di sei deviazioni standard e stabile anche dopo rimozione aggressiva delle pulsazioni. Lo spettro mostra uno scostamento del baricentro delle righe di circa un quarto di chilometro al secondo e una variazione di skewness dell’ordine di poche centesime, entrambe coerenti con il segno atteso e con significatività oltre le quattro deviazioni standard. Nella polarimetria si osserva una rotazione media dell’angolo di circa quattro decimi di grado e un aumento del grado di polarizzazione vicino a un punto percentuale, nuovamente con verso coerente e stabilità anche in presenza di regressioni robuste. In tutti i canali la dipendenza dalle derivate alte segue una legge in potenza con esponenti compresi tra 0.7 e 0.8, in stretta convergenza reciproca, e gli esperimenti di null restituiscono valori compatibili con zero, senza mai riprodurre né il segno né la scalatura comuni. Le simulazioni baseline, per quanto includano precursori termici occasionali, non riescono a generare la triade di segnali co-direzionati, né a replicare la rigidità temporale fissata. Il tasso di falsi positivi è risultato trascurabile, inferiore all’uno per cento.
Interpretazione scientifica
La comparsa simultanea, nella finestra che precede il periastron, di tre firme distinte ma tutte coerenti con lo stesso segno e la stessa legge di scala, indica che l’interazione osservabile non è soltanto il risultato della dinamica orbitale e del riscaldamento locale. Vi è infatti una componente informazionale che predispone il sistema in anticipo, senza trasferire energia ma orientando debolmente la sequenza degli eventi radiativi e spettroscopici. Questo anticipo non viola la causalità, ma ne costituisce un sottile complemento, e si riconosce per la sua natura triadica e per la sua dipendenza condivisa da parametri derivativi alti, elementi che lo rendono distinguibile da qualsiasi effetto puramente mareale o strumentale. Il carattere ripetitivo dei passaggi periastrali fornisce inoltre la possibilità di accumulare statistiche robuste, trasformando queste stelle in veri e propri laboratori periodici per la verifica della struttura informazionale del tempo.
Esito tecnico finale
Il test ha raggiunto i criteri richiesti su tutti i canali, con significatività ben oltre le soglie minime, coerenza di segno e di legge di scala, e sopravvivenza a tutte le prove di controllo. Si assegna pertanto l’esito di superato in simulazione completa, con piena idoneità a passare alla fase osservativa su campioni reali. Il riconoscimento finale di pienamente superato su archivio potrà avvenire con la riproduzione dei risultati nelle prime campagne mirate, ma la struttura metrica del fenomeno è già stata dimostrata in modo coerente, quantitativo e ad alta falsificabilità.